Da Così...

...A Così

Qui vi racconto la mia enorme passione per quell'evento.

Faccio premessa che io al Prestigioso Carnevale di Venezia ci vado per me stessa, quello che faccio durante la Kermesse più famosa del Mondo non è a scopo di lucro, cioè non ricevo soldi nè altro da nessuno, ma lo faccio solo perchè mi piace, e perché tramite esso desidero sensibilizzare la gente di tutto il Mondo a non abbandonare mai cani e/o gatti per andare in vacanza, a non maltrattarli, e a trattarli da esseri umani, comunicare che con la Pace si ottiene di più che con la violenza e la guerra, e basta!!!!!

Chi viene al Carnevale di Venezia per la prima volta come turista infatti, è curioso di vedere le maschere e i personaggi storici, e non storici, i costumi d’epoca, gli addobbi, l’atmosfera, le sfilate, e di vivere in questo ambiente per alcuni giorni. Alla fine però si innamora tanto dell’atmosfera che lo circonda che, quando se ne va, si ripromette di ritornare come protagonista di questa kermesse: e non più come spettatore.

E così, anno dopo anno, da tutto il mondo viene gente che si mette in costume, e il cast diventa sempre più grande e più bello e il Carnevale acquista l’aspetto della festa più importante dell’anno e del Mondo: si fanno incontri culturali, pesche di beneficenza, balletti, visite pilotate ai vari musei, al teatro, nei palazzi antichi,…. Insomma Venezia per 11 giorni all’anno diventa la Capitale della Cultura e dell’Arte e del Mondo, poiché la maggior parte dei personaggi, in costume storico e/o in maschera, che compongono il cast viene dall'estero.

Ma veniamo a me, io ho iniziato a partecipare al Prestigioso Carnevale di Venezia nel 1984, avevo 13 anni e mi illudevo, col vestitino che mi aveva comperato mio padre di essere la più ammirata, e la più bella.

Purtroppo non fu così,…nessuno mi guardava né mi fotografava e me la presi molto quando intravidi tra la folla una Damina del ‘700 Veneziano che, al contrario di me, aveva il cerchio, cioè era presa di mira da fotografi, da telecamere, da gente di tutte le razze,… poi!!!! Apriti cielo!!! Insomma lei era trattata come una diva del cinema, e io come se non esistessi nemmeno……. Mi venne una gran voglia di piangere e di distruggere l’abito di quella Damina… ma non lo feci, ma giurai a me stessa che avrei avuto la mia rivincita……, la mia vendetta.

Si per me il Carnevale di Venezia, all'inizio, era un modo come un'altro di pavoneggiarmi, un vero e proprio concorso di bellezza in piena regola.

Appena a casa ho convinto mia madre a farmi un bel vestito e cosi, io, lei e una sua amica sarta abbiamo preparato un abito tutto rosa e d’oro, sembravo una nuvola..non la smettevo mai di guardarmi nello specchio. E ogni volta che facevo le prove volevo metterci dei fiocchi, dei nastri, dei pizzi..insomma la sarta mi diceva “ma zio prete, bimba, questo qui diventa il duomo di Milano…” e così si rideva...

Nel pieno del Carnevale del 1985 io e mia mamma arrivammo a Venezia e, siccome non avevamo prenotato la camera, andai a vestirmi nella toilette dei garage a Piazzale Roma…Tutte le signore mi guardavano ammirate e cosi mi feci coraggio e mi avviai verso Piazza S.Marco dove, secondo me, mi attendeva la Damina dell’anno prima e temevo un’altra umiliazione…

Non fu così: la damina del ‘700 non c’era e ben presto tutti i fotografi e le telecamere mi assalirono. Mi fecero salire sul Grande Palco Centrale, Telecamere grosse come uno scatolone mi inquadravano da tutte le parti, e tra sorrisi, inchini e commozione finii in diretta televisiva e in mondovisione. Mamma mia che emozione!!!!….

Il 1986 fu lo stesso un successo ma, a causa dell’acqua alta, non ci fu molta partecipazione dei mass-media, e fu in generale, un flop televisivo,

Il 1987, invece, fu un successone…. Entrai nell’area dei VIP dove venni letteralmente catturata e intervistata senza preavviso dal Dr. Enrico Mentana, inviato speciale di RAI 1. L’intervista era in diretta che più diretta non si può, una direttissima insomma,… in quei lunghi 5 minuti me la feci sotto dalla paura, ero terrorizzata, avevo i sudori freddi, e pensavo:” basta non ce la faccio più…!”, ma ero senza scampo, con quel microfono che quasi quasi me lo mangiavo dal gran che era vicino alle mie labbra, ho avuto il sapore metallico e le radiazioni, visto che era un radio-microfono, fino la sera dopo; che spiacevole sensazione… Vittima dell’emotività, mi impappinai, non riuscivo a parlare …insomma è stato un vero disastro!!!! E poichè all’epoca non esistevano altri TG all'ora di cena (quelli delle reti Mediset ad esempio), al TG1 mi ha vista tutta Italia …..una figura bestiale…!!! Ma quel che più mi faceva star male era che il Giornalista, il Cameramen, e il suo assistente, ci godevano un totale vedendomi in panne, bè insomma non è bello vedere, mentre tu sei lì sotto "tortura", i tecnici ridere di gusto perché hanno visto, ma soprattutto hanno capito, che te la stai facendo addosso dalla paura, e che vuoi fare la fuga, i miei amici invece mi prendevano in giro dicendomi che in realtà mi piaceva essere torturata in quel modo, si un pò lo ammetto mi piaceva, ma mi sarebbe piaciuto di più se fossi stata preparata a subire la "tortura" dell'intervista in un regime di pura Diretta.

Ma dopo quella “tortura” mi trasformai, e nel 1988, come una “masochista”, speravo di venire intervistata perchè sentivo quasi la necessità di provare lo stesso stress della mia prima esperienza. Cosi ho capito che, una volta “rotto il ghiaccio” e fatto il “battesimo del pubblico”, se non vai davanti ad una telecamera, o se non sei intervistata, vai letteralmente in crisi… come se le telecamere ed i microfoni fossero una droga di cui non puoi più fare a meno…. Purtroppo, dal punto di vista mass-mediatico,il 1988 fu un altro flop, perchè sponsor e organizzatori si erano trasferiti in Sicilia per presiedere alla Manifestazione del “Mandorlo in Fiore” di Agrigento, per fare un “simbolico matrimonio” tra Nord e Sud, Io, unico personaggio storico del Prestigioso Carnevale di Venezia, fui invitata a fare da Madrina, come se fossi un'anello nuziale, ai VIP della festa: Rudolf Nureyev, Katia Ricciarelli e Mikis Theodorakis. Benchè questo privilegio mi avesse gratificato, avevo nostalgia di Venezia, così il Martedì Grasso ci tornai e mi accorsi che, anche senza tanta confusione, il Carnevale di Venezia è un evento unico e io ne sono stata la Regina per un giorno.

Il Carnevale del 1989 fu invece bellissimo , “evidentemente gli anni dispari portano bene” ho pensato….

Ma poi, per vari motivi, tra cui il dolore per la prematura e tragica morte della mia bimba-gattina Lulù e il suo viaggio in Paradiso, e la stanchezza di essere al centro dell’attenzione per pura vanità, ho smesso di andare a Venezia.

Nel 2000 mi è tornato il bisogno di andarci, ma non più per vanità o per sentirmi la più Bella dell'Universo, non più insomma con la mentalità da bambina ma con uno scopo ben preciso: attraverso i mass media, purtroppo non ho altro mezzo che il Prestigioso Carnevale di Venezia per usare le telecamere ed i microfoni,che in occasione del Carnevale di Venezia sono numerosi, e attraverso il mio esempio, avrei cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica all’amore degli animali domestici, o bimbi pelosi, alla non violenza e al non abbandono di essi per andare in vacanza. Per questo, io, mia mamma e Stefano, alias Luigi, ci siamo riforniti di una carrozzina d’epoca, l’abbiamo dipinta d’oro e addobbata , Vi abbiamo collocato i nostri bimbi: Mici (16 anni) John e Marilyn (5 mesi) e siamo arrivati in Piazza S.Marco.

Foto, telecamere, interviste, applausi, complimenti e simpatia…per la prima volta ho sentito che la gente mi apprezzava per quello che ero, cioè me stessa, e per quel che facevo e non per la mia bellezza … E io, stranamente, non ero invidiosa, anzi: ero felice! La più felice dell'Universo!!!

Dal 2000 ad oggi, io e i miei bimbi-cani e gatti, abbiamo sempre partecipato al Carnevale di Venezia e abbiamo visto, anno dopo anno, aumentare il numero delle maschere, e/o personaggi storici in costume d'epoca che vengono accompagnate/i dai loro bimbi, i locali pubblici, che fino a pochi anni fa li rifiutavano, oggi li accettano, i giornalisti e i presentatori raccomandano di non maltrattarli e di non abbandonarli mai in quanto membri della famiglia.

Il mio obbiettivo oggi è quello di acquisire fama e notorietà per lavorare nel mondo dello spettacolo, fare calendari, films e fictions storici, per poter recuperare fondi da destinare alla ricerca nella speranza di vincere quelle malattie che ti rubano prematuramente i tuoi affetti.

Il mio sogno è grande ma io sono piccola, troppo piccola, e da sola non ce la farò mai…

Per questo Vi prego di suggerirmi i mezzi e le persone in grado di aiutarmi a realizzare, almeno in parte, questo importante obbiettivo.

Vi ringrazio per quanto farete, Marie Antoinette Reine de France et de Navarre.

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